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“NON FATTA LA LEGGE: prolungato l’inganno”. L’ombra lunga della L.309/90 >*

L’ombra lunga della 309/90

Fatta la legge, trovato l’inganno“: è il principio ancestrale che attraversa la storia di ogni ordinamento giuridico dall’origine delle prime forme sociali ad oggi.

E, in effetti, quando nel 1990 venne promulgata la Legge n.309, meglio nota come “Vassalli-Iervolino”, l’inganno si palesò in tutta la sua portata a molti. Specialmente a chi si occupava di Diritto Civile, Penale, Costituzionale.

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Una prima parte dell’inganno consisteva nell’introdurre nel nostro Ordinamento elementi “pre-moderni” di Legge Morale.

Il Consumatore di Sostanze Vietate viene perseguito non in quanto produce un danno altrui, o a limite a se stesso, ma proprio in quanto Consumatore di una Sostanza dichiarata ILLEGALE e quindi Vietata. Punto.

.L’introduzione di questo dispositivo medievale nel nostro ordinamento seguiva la deriva della Convenzione Internazionale sugli Stupefacenti del 1988, svolta a Vienna, in cui si dichiarava la filosofia della “Tolleranza Zero” nei confronti dei semplici consumatori, senza distinzione di sostanze, nel quadro della strategia di Guerra Totale alla Droga  orchestrata dagli Stati Uniti d’America. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Fù quello il vero punto di inizio della Micidiale Industria Italiana dei Tossicodipendenti. L’ inaugurazione del Lucroso Mercato dei Consumatori. Quello capace anche di trasformare, attraverso l’equiparazione della Cannabis alle Droghe Pesanti, milioni di innocui cittadini consumatori d’Erba, in MERCE super-redditizia per gli affari delle lobby ed i gruppi di interesse legati alla gestione dei percorsi di disintossicazione, di trattamento, di riabilitazione del tossico nelle Comunità Terapeutiche e nei Centri di Recupero.

Uno dei cardini della 309 infatti, è contenuto negli artt. 72 3°comma e 72-quinquies, e prevede per il consumatore/imputato la “facoltà di chiedere la sospensione del procedimento ove si sottoponga volontariamente al programma terapeutico e socio-riabilitativo previsto dall’art. 97” della stessa legge.

Secondo i medesimi articoli Prefetto e Giudice possono revocare la sospensione del procedimento nel momento in cui abbiano notizia che l’imputato/tossicodipendente abbia interrotto il programma …”ovvero mantenga un comportamento incompatibile con la sua corretta esecuzione”.

La coercizione e il ricatto. Tutto, pur di avviare ogni libero consumatore di un Erba Benefica alla Fabbrica della Tossico-Dipendenza.

E, in buona sostanza, il passaggio dalla Legge 685 del 1975, quella di Pannella per intenderci, che definiva il Consumo Personale come Azione Privata ( e quindi non perseguibile), alla “Vassalli/Iervolino” con tutto il suo impianto impositivo, ideologico e persecutorio, è stato paragonabile ad una transizione militare da uno stato di relativa libertà democratica ( in cui vige una relativa libertà di opinione e di espressione) ad un regime totalitario che si impone con l’uso della forza e dei mezzi più coercitivi: censura, liste di proscrizione, campi di concentramento.

DA QUEL MOMENTO … lunghi anni di imposizione di un modello ideologico e chiuso e la “fissazione” di un idea coercitoria e morale di “salute” sono stati interrotti solo da alcuni momenti, sprazzi di Diritto Moderno nel tempo bloccato del Testo Unico sugli Stupefacenti. Come l’abrogazione dell’odiosa “Fini-Giovanardi” e qulche sentenza assolutoria  della Cassazione sull’AutoColtivazione di un limitato numero di piante di Cannabis.

Per il resto… persino quando l’indirizzo delle Convenzioni Internazionali mutava, sia in tema di Strategie di contrasto, sia in tema di classificazione del THC (unico cannabinoide vietato), l’INGANNO della 309 e le sue varie mostruosità giuridiche hanno continuato a determinare in maniera spietata i suoi effetti letali. Sul nostro ordinamento, sulla situazione delle nostre carceri, su un reale contrasto alle Narco-Mafie, sulla salute di centinaia di migliaia di cittadini e sulle potenzialità economiche e sociali di una coltura e di una pianta che potrebbe generare una formidabile Filiera Produttiva.

Persino oggi, nel 2022, mentre la nostra  società e la nostra umanità sono sferzate da Pandemie e Conflitti Bellici tra Regimi, si riverbera e cala l’ombra densa e pesante di quell’inganno ( o di quella “Montagna di Inganno” compiuto 32 anni addietro ai danni del Diritto di tutti noi.

Come nei giudizi di ammissibilità sul Referendum sulla Cannabis      ( il Primo Referendum Autofiorente della Storia Italiana!!!) della Corte Costituzionale  che ha fatto a pezzi quell’esercizio straordinario di Democrazia che era stato la raccolta di 700.000 firme in pochissimo tempo, con le dichiarazioni rappresentate dal suo Presidente che è apparso più a suo agio con la realtà giuridica e normativa del secolo scorso. Secolo in cui fù anche Presidente del Consiglio negli anni d’oro, o se preferite “verdi”,  della 309 e del suo “grande inganno”.

Quello che, legislatura dopo legislatura, viene perpetrato ai nostri danni da ogni Governo e da ogni  Parlamento non in grado di produrre una #nuovaleggesullacannabis 

ESSEI’ contro gli inganni del Potere >*

 

 

 

 

 

 

Ci Risiamo…>* Ring the Alarm !

C’era da aspettarselo. Perché nelle lotte per il Diritto, sia esso politico, civile, umano o sociale, difficilmente si pareggia: o si vince o si perde.

E sul versante del Diritto di Cannabis è da tempo, dal 2016 volendo essere precisi, che in Italia si perde.

Nonostante le ottime premesse degli anni passati, nonostante le più recenti  decisioni dell’O.N.U. e le innumerevoli e incontrovertibili evidenze sulla natura atossica e terapica dei Cannabinoidi, compreso il THC.

… Nonostante i Tavoli Tecnici e gli orientamenti della Conferenza Nazionale sulle Droghe. Nonostante il gran lavoro di Attivisti e Associazioni. E nonostante il Referendum in programma ed il Successo della Campagna per la Raccolta delle Firme.

C’era da aspettarselo perché è chiaro che se non si ottiene una legge giusta sulla Cannabis con il THC, non puoi sperare di avere una buona legge sulla Cannabis senza (o con poco) THC. Se sei fermo alla 309 del 90, difficilmente puoi riuscire ad avere una legge adeguata per promuovere la Canapa .

E così ci si è ritrovati con una legge sulla Canapa, quella del 2016, che addirittura vietava ai produttori la vendita di Infiorescenze, pur senza THC, se non per “Uso Tecnico”, non “Umano”.

Cose dell’altro mondo dunque!

Che hanno prodotto nel giro di 5 anni, oltre che una delle più bieche speculazioni di settore ( vedi erba light), una ripetuta e nevrotizzante caccia alle percentuali vietate e valanghe di sequestri preventivi, con un danno al settore ancora non bene quantificabile.

C’era da aspettarsi che non essendo riusciti in anni di lotte a liberare il PRICIPIO NEGATO, il THC, o presto o tardi anche altri cannabinoidi sarebbero stati irretiti in una serie di proibizioni ed in una sorta di  monopolio statale/farmaceutico.

Ecco il motivo della (apparente) insensatezza della Legge sulla Canapa del 2016, quella che doveva Promuovere la filiera di una Pianta Straordinaria (la cui coltura da anni la Comunità Europea ci chiede di reintrodurre in maniera massiccia), e che invece ne vietava ai produttori la vendita di infiorescenze ad uso erboristico, alimentare, cosmetico, ecc.(mentre in Italia sono regolarmente  in commercio infiorescenze di Canapa ad uso erboristico provenienti da altri paesi della C.E.

D’altronde avevano già recentemente provato il colpaccio del CBD.

Natural Born Healer

Avevano già provato ad espropriare la gente, persino in questo momento di emergenza pandemica, anche di questo preziosissimo principio attivo che, se anche non classificato come stupefacente, ha sempre mostrato tanti effetti neuro-biologicamente interessanti e appetibili dall’industria del farmaco.

Il nostro Ministro della Sanità. Il Ministro “ossimoro”.

DPCM dopo DPCM…

“Lasciate ogni speranza, voi che a Speranza v’affidaste…..”
E adesso passano di nuovo all’attacco, proponendo addirittura di assoggettare il CBD alla Legge Criminale del 1990, la famigerata 309, e di trattarlo come stupefacente! Fantastico. L’Oligopolio Farmaceutico è servito.

Non sappiamo come andrà a finire questa specie di golpe repressivo sul Diritto di Cannabis dei cittadini italiani, ma sicuramente le reazioni da parte di associazioni, realtà di settore e attivisti, non sono mancate e sono state tempestive.

Ma sappiamo per certo che non basterà ricacciare indietro questo ennesimo attacco proibizionista, e forse potrebbe non bastare un Referendum a mettere la parola “fine”, a scolpirla , su quasi un secolo di proibizionismo italiano, ma occorrerà infine espugnare definitivamente il castello di proibizione intorno a questa pianta, liberandone finalmente tutto il potenziale. Perché nella vita come nella lotta antiproibizionista spesso non c’è pareggio possibile.

E, come nelle rivoluzioni, o si trionfa o si muore.

 

 

Hasta Sjempre Sacra Pianta >*
Non abbasseremo il nostro sguardo>*

 

esseì from 0nAir Planet >*

 

 

 

 

 

 

 

VI Conferenza nazionale sulle dipendenze a Genova :la Conferenza senza Speranza.”Oltre le fragilità” o Oltre gli Spot (?)……

Le fragilità si sono viste tutte. A Genova, in Conferenza,  e nei Tavoli Tecnici che l’hanno preceduta. Le fragilità del sistema penale e sanitario, prima di tutte.

E dei modelli istituzionali che ne articolano il funzionamento.

Le Fragilità del Sistema di Contrasto alle Droghe  prima ancora  delle fragilità delle persone che usano droghe:                                            di quei “tossico-dipendenti” che ancora si fatica a chiamare “consumatori”.

La Fragilità e la Caducità di un Ministero della Salute e di un Ministro che non si è nemmeno presentato al tavolo, privando così il simposio di un attore fondamentale nella concertazione di politiche e di linee guida, oltre che della carica di ottimismo semantico insita nel cognome del ministro assente.

E poi la fragilità di generazioni di classi politiche, di ceto istituzionale e governativo nel prendere atto del fallimento.

Il fallimento di politiche antidroga che per decenni hanno tentato di acchiappare il fumo con le mani, sperperando miliardi e perseguitando centinaia di migliaia di consumatori, devastandone la vita in tanti casi. La lotta alla droga che diventa guerra ai drogati. Senza cavare il ragno del benessere sociale e individuale, dei diritti della Persona e della Riduzione del Danno, dal buco della sofferenza, della persecuzione ideologica, della devastazione sistematica di intere fasce generazionali.

Il Pregiudizio Ideologico che resiste alla verità scientifica, la convenienza elettorale che prevale sul buon senso delle politiche sociali. Oltre le fragilità emergono anche le contraddizioni. 

Si dichiara il fallimento del vecchio modello proibizionista, si denuncia l’insostenibilità della Legge 309 del 1990 ma ci si incarta nel fornire in maniera determinante a Parlamento e Governo l’input determinante per elaborare nuove soluzioni legislative.

Bisognava fare Pace con la Storia, prima ancora che con le visioni sulle politiche sulle sostanze stupefacenti

e con chi ( milioni di cittadini ), per vari motivi, ogni giorno, le usa.

Bisognava fare pace anche con la Convenzione Internazionale sugli Stupefacenti e con l’O.N.U., che recentemente ha riclassificato la Cannabis togliendola dalla Tabella delle Sostanze Pesanti.

E…bisognava fare la pace con la Ricerca  Scientifica, con la Medicina degli ultimi trenta anni in tema di Cannabinoidi e di Sistema Endo-Cannabinoide.

Bisognava fare pace con il THC, il Principio Attivo Vietato, riconoscerne la a-tossicità, il ruolo naturale che svolge nella neuro-fisiologia umana, e anche la valenza medico-terapica che svolge.

Ed effettivamente tante tematiche sono state affrontate, nei tavoli tecnici che hanno preceduto le giornate di Genova e negli interventi dei conferenzieri. Che, pur rappresentando ancora alcune posizioni di vecchia impostazione, hanno espresso le nuove prospettive inerenti soprattutto la riduzione del danno ed il rispetto della scelta della persona.

Ma, pur dando atto alla Ministra Fabiana Dadone di avere onorato la Delega alle Politiche sugli Stupefacenti ricevuta dal Presidente Draghi con sincera motivazione trasformativa, oltre che con efficacia organizzativa, rimane il dato incontrovertibile di uno scollamento sostanziale tra il prodotto di questo evento atteso da una dozzina di anni e il luogo deliberativo dove è possibile convertire i ragionamenti in fatti, gli intenti in cambiamenti.

Il Parlamento ha inserto in legge di bilancio il finanziamento di 10 milioni di Euro per l’istituto farmaceutico militare di Firenze, per la produzione di Cannabis Medicinale. E inoltre è spuntato un emendamento inerente la creazione di un Agenzia Nazionale per la Cannabis, che dovrebbe costituire una realtà indipendente in grado di gestire le concessioni previste, in teoria, dalla normativa attuale, ma mai attivate.

Insomma, qualcosina sembra muoversi, una finestra sembra aprirsi sul Diritto di Cannabis. Ma è un finestra con un piccolo spiraglio in un edificio ermeticamente chiuso. 

Troppo poco per stare tranquilli. Troppo poco per sperare di potere presto respirare un aria migliore.

Rimane il Referendum a garantire una sorta di assicurazione a medio termine di possibilità concreta di imprimere un cambiamento alla questione.

 

 

 

 

 

Ma intanto, prima di fare bilanci su questa stagione aspettiamo non tranquilli la Nuova Legge Finanziaria ed i numeri che verranno fuori circa il futuro della Cannabis in Italia.

A presto.

Esseì from 0nAir Island >*

Il Primo Referendum Autofiorente della Storia italiana: Quando la Consapevolezza produce Giustizia >*

L’appuntamento era fissato a Settembre. Ma, più che altro, per seguire, in Commissione Giustizia,  la votazione del testo base del Decreto Cannabis (Perantoni), che si era arenata prima della pausa estiva, e cercare di mettere pressione a QuestoParlamento, prima che la fine della legislatura  tornasse a bloccare la ruota del #DirittodiCannabis  in Italia.

E invece, niente. Anzi TuTTo!!!

Sembra che la ruota del #DirittodiCannabis  in Italia, nel giro di qualche giorno,  abbia preso a correre come una MotoGuzzi >*  

O, se preferite, sembra che abbia iniziato a fiorire come uno Strain Autofiorente a Fioritura Ultra – Rapida >>*

Prima In Commissione Giustizia viene votato (finalmente) il testo base sulla proposta di regolamentazione dell’AUTOCOLTIVAZIONE di Cannabis ( 4 piante), che potrebbe forse segnare l’inizio della dismissione della 309 del 90, la legge tossica di Craxi e di Muccioli, la legge medievale del regime morale, la legge che ha devastato un numero incalcolabile di giovani vite.

Rappresentando forse il primo piccolo passo nel cammino di Sprigionamento del Diritto di Cannabis in Italia.

E poi, pochi giorni dopo, il Lancio del #referendumcannabis, per costringere, in caso di riuscita, il Parlamento a riformare la legge.

Come in una sorta di “Tenaglia Macedone”, la strategia militare dell’attacco del nemico da lati opposti.

Un Referendum in cui, grazie all’emendamento del DL Semplificazioni,  è possibile per la prima volta raccogliere le firme attraverso una piattaforma digitale.

Potremmo definirlo “Il Primo Referendum Autofiorente della Storia italiana“.
Più di 100.000 sottoscrizioni nel primo giorno di raccolto.
E quasi la metà dell’obbiettivo della campagna (500.000 FIRME) raggiunto nelle prime 48 ore!!
Devo confessare che non sembra neanche vero, sembra quasi un sogno.
Ma d’altro canto è pure vero che qui, su 0nAir Planet, siamo fatti così: siamo quelli che pensano che i Sogni non siano altro che il Risveglio da certi Incubi della Realtà. 
E dunque, aiutiamoci reciprocamente ad avere un Buon Risveglio >*
Dai >*
Si PUO’ firmare on-line, si accettano SPID e Firme Digitali.
È gradito ogni forma di sostegno.
No Perdi/tempo e Indifferenti.
Astenersi non conviene…….
La Consapevolezza produce Giustizia >*

Esseì 4 #CannabisRight

 

 

Il Vecchio, il Mare e la Cannabis : Strascichi, Traini e Secche di un Diritto (in Italia) ad Oggi Negato >*

 

 

 

 

 

Leggendo Hemingway >> Pensando alla Cannabis>*

Ricordate il Capolavoro di Hemingway ?

Potreste dire : “Ma che c’entra la Cannabis?!

Vediamo…

C’era un enorme pescespada da tirare fuori dall’acqua, e c’era un uomo, un pescatore, ormai vecchio ma ancora in grado di immaginare di poter vincere su quell’enorme creatura marina, simbolo della forza del mare e dell’eterna sfida dell’uomo contro la potenza della Natura che lo sovrasta.

E poi c’era un ragazzo, affascinato dal carisma del vecchio pescatore, incantato dai suoi racconti, ma anche consapevole della fragilità del vecchio e della necessità di prendere le distanze da lui, di non seguirlo nelle sue illusioni ..

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E poi il Vecchio non può più aspettare, o forse è il Mare che decide di scatenare il proprio richiamo a cui lui non può resistere.

Il resto è storia nota, il vecchio mette sul piatto la propria vita e gioca le proprie carte vincendo la partita contro il pesce spada.

Si,  ma non contro il mare, che vuole la rivincita .

E così arrivano gli squali a divorare le carni di quell’enorme trofeo e di quel simbolo di vittoria non rimane che un enorme scheletro.

La Sfida si conclude con una sorta di parità.

Non c’è stata Vittoria, è vero. Ma nemmeno sconfitta definitiva.

Il vecchio ha ancora la propria vita , la propria consapevolezza di

uomo e di pescatore.

 

E soprattutto il ragazzo ora sa che ha deciso di seguirlo.

Mi scuserà il grande e immortale Ernest se in questa calda serata di luglio, ci serviamo della forza del suo romanzo per parlare di Cannabis.
E per parlare di un Diritto che in Italia 🇮🇹 è stato cancellato da più di un Trentennio.

Si, perché la storia di quel pescespada attira la mia propensione per le Metafore più di un  elettromagnete.

Mi fa pensare a tutti gli anni di lotta, anche personale, e di impegno, per ribadire un unico concetto, un principio fondamentale:

La Cannabis non è un veleno, non è tossica, è un integratore naturale di una sostanza endogena e come tale contribuisce al benessere cellulare. È quindi un diritto inalienabile dell’essere umano poterla coltivare per il proprio consumo. Punto.

E insieme a me, insieme a 0nAir, tanti altri.

Siamo stati come il Vecchio: ostinati, preparati, determinati e convinti. E … Consapevoli.

Natural Born Healer

La via era quella, il Pescespada c’era e si poteva prendere. Poteva essere nostro. I segnali c’erano tutti. Era questione di tempo. E di fare pressione. Come Marco Pannella per la legge del 74.

Eppure tanti ci davano degli illusi.

Quelli del “tanto in Italia non la legalizzeranno mai” e via dicendo.

Erano come quelli che dicevano al Ragazzo di non farsi illusioni e di lasciare stare quel vecchio pazzo.

Le cose però continuavano ad accadere.

 

Nel mondo si faceva strada la conoscenza scientifica dei Cannabinoidi e del Sistema Endo-Cannabinoide e con essa la Cannabis Re/evolution,

Marijuana States of America

molti Stati Americani legalizzavano l’erba anche per uso ricreativo e l’OMS avviava il processo di riclassificazione del THC.

In Italia si moltiplicavano le Fiere di Settore e diventavano occasione per momenti di confronto e di pensiero collettivo, di azione antiproibizionista diffusa.
Su quest’onda si crea un Gruppo Interparlamentare per la legalizzazione della Cannabis, che arriva a contare più di 190 parlamentari di diversa appartenenza .

…..nel frattempo….
rimaniamo Uomini >*

 

Il Pesce spada era preso, bisognava solo portarlo in porto……

E venne il momento degli squali.

Venne il momento delle ritrattazioni.
Ci fu chi votò contro la propria stessa proposta di legalizzazione. Venne il momento del monopolio di Stato sulla cannabis, il momento di una pessima legge sulla Canapa Industriale. Il momento della Lorenzin e della Canapa Light. Il momento del funerale del THC , il Principio Negato, e con esso del Diritto di Cannabis, quella vera.

All’inizio furono attratti da quella preda ancora viva che si agitava per resistere alla cattura, ma dopo il primo morso fu solo il sangue , o se preferite i soldi, il Profitto e il Potere,  a indicargli la pista da seguire.

Il Diritto veniva fatto a pezzi, il THC considerato ancora come una sostanza tossica,

Persino il Vecchio rischia la vita in quei momenti. E con lui chiunque continui a credere ostinatamente nel proprio Diritto.

Iniziano a circolare voci che sia morto, mangiato dai pesci. Qualcuno arriva a mettere persino in dubbio il fatto che sia partito. E alcuni dicono di averlo visto seduto sul molo a guardare il mare.


E poi, il tempo passa, il tempo che non si può fermare. Arrivano gli anni della Pandemia,

pochi pensano al Vecchio, e chi si azzarda a dargli una possibilità viene preso per pazzo o per idiota.

Ma poi , mentre anche la Pandemia sembra passare, una notizia scuote il cielo come un tuono:

L’OMS ha riclassificato la Cannabis, il THC non è più una droga, anzi ora si parla di “medicina”.

In Italia, nonostante il continuo abbaiare di Salvini, irriducibile caporale proibizionista, DRAGHI

da la delega per le politiche sugli stupefacenti  alla Ministra Dadone  ( ministro alle politiche giovanili), dichiaratamente anti-proibizionista e a favore della legalizzazione della Cannabis, che annuncia di voler convocare la Conferenza Nazionale sulle Droghe che in Italia non si svolge da anni ed anni.

Il Vecchio è vivo, sta tornando a casa.

Pazienza se della polpa del pescespada rimane ben poco.

Nel frattempo in Commissione Giustizia, alla Camera, c’è un Disegno di legge, a firma Magi, che prevede una forma di legalizzazione, e diverse altre proposte. Si cerca la sintesi. Il tempo passa…

In Commissione Giustizia c’è una grande spaccatura, il solito Stallo alla Messicana tra la Lega che vuole un inasprimento delle pene e il movimento 5S che preme per forme di Legalizzazione.

E il PD che cavalca l’onda delle violenze negli istituti di pena per attaccare le posizioni di chiusura della Lega, ma sopra ogni cosa fa testo la decisione dell’OMS recepita dall’ONU: la Cannabis non è una Droga Pesante, anzi ha valenza medica.

La 309 del 90 va comunque cambiata. 

Ed arriviamo a ieri, al momento in cui il Presidente della Commissione Giustizia della Camera ( Mario Perantoni), dopo lunghe tribolazioni presenta in Aula uno scheletro di Legge su cui finalmente avviare la discussione.

 

Uno scheletro appunto.

Ed è quello che abbiamo fotografato qui sotto.

Uno scheletro in 5 punti.

Peccato che la foglia di Marja ne abbia 7.

 

Ma vediamo….

5 punti scritti in “legalese” che rappresentano il contraddittorio compromesso tra l’improrogabile esigenza di depenalizzare le condotte di coltivazione per uso personale legalizzando anche il mercato della cannabis e l’imperativo persecutorio di Salvini e Meloni.

5 punti che sono ben lontani da quel Manifesto Collettivo per la Cannabis che aveva all’inizio ispirato alcune proposte,  in cui si desanziona la coltivazione di 4 piante(?) ma non si parla di quantità di sostanza che si può legalmente detenere. 5 punti che non significano quasi niente, e che di certo non hanno il sapore della vittoria e nemmeno quello della liberazione. 

5 articoli, uno scheletro di legge confusa e infelice, portatrice di un conflitto interiore che è l’emblema di questo Parlamento Italiano.

No, nessun senso di vittoria. Non è come vincere gli Europei a Wembley contro l’Inghilterra.

Semmai una leggera emozione, quella di chi ha sempre saputo che il tempo non lo puoi fermare, e che la Storia arriva sempre là dove le menti ristrette di proibizionisti, benpensanti e conservatori del brutto, non potranno mai mettere piede.

Perché comunque vada,  è ormai chiaro che qualsiasi cosa si riuscirà a portare in porto da questa Legislatura ( sempre che la pausa estiva non faccia liquefare ogni iniziativa come ghiaccioli al sole)  non sarà nient’altro che quel che resta del banchetto di squali che si è consumato negli ultimi anni.

E comunque vada non sarà una vittoria , ma semmai un monito per il futuro.

Un monito e un simbolo, come l’enorme lisca di pescespada che al tramonto il Vecchio riporta con se tornando a casa.

Un Monito per trovare la forza, per non smettere di lottare per il proprio Eterno Diritto alla Felicità,

Un Monito che ci ricordi che se c’è riuscito un Vecchio, da solo, a portare a casa, seppur divorato dagli squali,  quell’enorme pescespada,  allora in tanti, si potrebbe per una volta persino vincere sul Mare e sul suo Potere.

E forse quel giorno, se il Ragazzo raggiungerà il Vecchio, non sarà da solo….>*

Comunque Vada ci Vediamo a Settembre >*

 

 

Comunque vada……: l’8 !!!

Comunque Vada, ancora una volta…

esseì from 0nAir Sea >*

 

 

 

Se le Sardine fanno bene alla Cannabis…>* Ripartono le iniziative per il Diritto di Coltivazione per Uso Personale.

Ci voleva forse una buona dose di Fosforo, sostanze di cui le Sardine sono ricche, per far ripartire e magari rifiorire, un Movimento, quello per il diritto di Cannabis,  in Italia fermo al palo da qualche anno di troppo.

La storica decisione delle Nazioni Unite, che, in base alle raccomandazioni dell’OMS, aveva nel Dicembre 2020 riclassificato la Cannabis, eliminandola dall’elenco dei narcotici, non aveva prodotto, causa Pandemia, gli effetti sperati sulle Legislazioni più arretrate in tema di legalizzazione,  come quella Italiana.

Eppure con l’avvento di Draghi e con il ricambio ai vertici del Dipartimento Politiche Antidroga, un aria nuova, seppur respirata con la “mascherina”, ha iniziato lentamente a circolare. una nuova brezza ha iniziato, fra le esalazioni pandemiche e gli effluvi virali, a farsi strada e ad infrangere la calma piatta degli ultimi tempi.

E poi, in Commissione Giustizia è attualmente in discussione il Disegno di Legge Magi che prevede un a forma di Legalizzazione della Coltivazione Domestica della Cannabis per Uso Personale.

Che, come si suol dire, cascherebbe a fagiolo , rispetto all’imperativo di superare definitivamente l’anacronistica Legge Fuori-Legge, altrimenti nota come L.309/90.

Le Sardine hanno promesso 6000 piante di Cannabis in piazza. Anzi in 3 Piazze di 3 grandi città italiane.

E poco importa, per adesso, che le piante siano del tipo privo di THC, quelle consentite dalla legge. Poco importa se questa iniziativa riuscirà di nuovo a portare un pò di Verde Cannabis all’attenzione operativa di chi, in questa Legislatura, potrebbe determinare un passo avanti.

Si è partiti proprio oggi alle 17,00, dai Giardini di Piazza Vittorio Emanuele II a Roma.

Sabato, invece, ci si vede a Firenze, sempre alle 17,00, in Piazza Santissima Annunziata.

E poi, Domenica, Tutti a Bologna ai Giardini Margherita , dove vedremo quante di quelle 6000 piante avranno fatto fiorire un qualche germoglio di “Svolta Imminente”.

Esseì from 0nAir Planet

0PEN [STRANGE] DAYs : Gregge, Vaccino e Immunità.

A turno per … prendere il Turno…!

Dice che oggi va molto meglio. Qualche giorno addietro invece è stato pesante. Una giornata inquietante. Specialmente in Tempi di Covid.

Una giornata d’Altri Tempi, considerando che non si registrava una simile folla umana dai tempi d’oro della famosa Fiera Commerciale del Mediterraneo. E forse nemmeno a quei tempi, nemmeno nel Luna-Park annesso c’era tanta calca e tanta massa eterogenea in spazi così ristretti, anche se aperti.  Insomma, un paradosso clinico in tempi di pandemia, uno dei tanti. Parliamo dell’Open Day vaccinale del 13-05-2021, nell’Hub della Fiera del Mediterraneo a Palermo.

Non sappiamo chi abbia deciso di organizzare il tutto con il sistema del “Turno per prendere il Turno”, che ha prodotto una Mastodontica Fila di Persone, appartenenti a categorie diverse per età e patologia, e di certo non ci interessa giudicare. Quello che segue infatti è la cronaca, sintetica, vissuta  “in soggettiva” e riportata, con notevole forza d’animo e di spirito, da qualcuno che aveva una prenotazione fissata da un mese per eseguire la seconda dose del Vaccino*.

“Arrivato, come da prenotazione per Seconda Dose, intorno alle 15,30, rimango subito colpito dalla spropositata fila di persone che appare all’orizzonte. La prima dose, sempre su prenotazione,  l’avevo risolta in un ora e 45 minuti, giusto il tempo di una partita di calcio compreso l’intervallo.

Per la seconda ero preparato ad un tempo equivalente, o addirittura minore. E invece, già dall’esterno della Fiera, le mie aspettative venivano minuziosamente ridotte in briciole.

Mi informo con una agitatissima ausiliare della Protezione Civile, la quale con un tono da messaggio pre-registrato mi spiega che, nonostante la mia prenotazione, devo seguire la fila per arrivare ad avere il bigliettino con il numero specifico per il mio turno. Nello stesso bigliettino, mi dice con fare risoluto, troverò anche l’indicazione del tempo di attesa. Ok- le rispondo- ma che mi dice del tempo d’attesa per prendere il bigliettino? 

Non mi risponde, richiamata alle sue funzioni primarie dalle domande di altri malcapitati. Qualcuno accanto a me mi spiega che sino a l’altro ieri la situazione era tranquilla e che oggi invece è ripartito l’Open Day dedicato anche a chi non si era ancora prenotato, anche con patologia specifica….

Che culo….!

Qualcun altro mi spiega che con il mio codice prenotazione potrei recarmi in qualche altro punto di vaccinazione, ma a quel punto è già scattato l’istinto animale che, fiutando la seconda dose, mi impone di andare avanti, di non indietreggiare, e di puntare dritto al raggiungimento dell’obiettivo con azioni dirette e mirate:SecondaDose!

Istinto Animale da SecondaDose >*                                                   

Mentre mi avvicino alla macchina erogatrice dell’agognato bigliettino con Lettera, Numero e Tempo d’Attesa, vengo bloccato da un signore stempiato sulla quarantina, che mi si rivolge : ” Mi scusi, mi scusi, ma lei è il dottore che mi ha profilato per la PrimaDose …?…?

Capisco che la Camicia Bianca, la Cartellina Bianca che tengo sottobraccio, gli occhiali ed una vaga aria professionale che il sottoscritto assume ogniqualvolta si ritrova in situazioni di intruppamento di tipo sanitario-militare, devono aver giocato il loro ruolo. Insieme, certamente, al clima allucinatorio che aleggia sui viali della Fiera.

Infrango il suo sogno e le costruzioni fantasmatiche connesse con un solo sguardo, secco. Lui, sotto la mascherina,  rimane a bocca aperta, mentre noto distintamente i rivoli di sudore che adornano la sua ampia pelata.

E contemporaneamente, in assoluta simultanea, l’addetta all’erogazione dei biglietti, che presidia la macchina, in chiara ansia da prestazione, fa alcuni passi nella folla per raggiungermi (forse attirata dall’appellativo di Dottore rivoltomi dal tipo e dalla mistica Cartellina Bianca) e mi chiede perentoria : “Mi scusi qual’è il problema? Lei dove deve andare?” 

….come Cavie in una Skinner-Box …

Ed è a quel punto che scatta di nuovo  dentro di me  la scintilla animale da seconda dose: le dico della mia prenotazione per il Richiamo, che la prima volta ho preso subito il numero del turno e che  oggi invece non capisco proprio quale turno dovrei fare per  prendere il  mio specifico turno (seconda dose!).

A raffica le chiedo anche come mai sia stata adottata questa modalità del Turno Unico per il Turno(!) , se si rende conto che gente è accalcata in maniera certamente non rispettosa delle norme sul distanziamento…..

Senza nemmeno lasciarmi finire, mi chiede : ” Ma…lei da dove viene, da lì.?…indicando l’ingresso della Fiera dal quale effettivamente provenivo – o da lì ? facendo segno verso la direzione opposta, quella dove un tempo c’erano i Giochi del LunaPark…….

In quel momento una paralisi di risposta mi pervade…..

Ma una voce proveniente da un vicino suggerisce: “da lì, il signore viene da lì, è entrato con me….”

Io confermo e ribadisco: “Vengo da lì, ho fatto un pò di fila, ma ora vorrei capire quanta fila devo fare per prendere il turno e potermi poi fare la fila giusta per potermi fare la seconda dose prenotata……(…..)”

Per la seconda volta la tipa non mi lascia finire, prende il foglio con il QR della prenotazione che le avevo mostrato e lo passa su uno scanner della GrandeMacchinaErogatrice(!!!) .

E poi è un attimo: Il Bigliettino esce: P639, tempo d’attesa stimato un’ora e cinquantasei minuti. Quasi come la prima dose, solo che oggi un’ora e un quarto è già passata…….

E non è detto che le due ore siano attendibili. Do uno sguardo al tabellone che mi è stato indicato per seguire il turno, e, quasi sbalordito, mi accorgo che una decina di lettere fanno velocemente capolino sul monitor con i relativi numeri in chiamata.

Sembra una surreale Sala Bingo. Anzi meglio: sembrano i monitor di un improvvisato ippodromo con le Quote del Totalizzatore ma senza le immagini delle corse

.

Mi rendo conto che una ottantina di numeri mi separano dalla seconda dose. Ma quanto ci staranno a scorrere ? Chiedo notizie in giro, e una signora mi spiega che lei è lì dalle 11 di mattina e ancora non ha capito che logica usano. Lei ha la lettera L che non appare sul tabellone da circa un’ora. Un addetto alla Protezione Civile la sente e le spiega che con la L il computer ha avuto un problema, ma, pare, abbiano risolto. La metafora delle corse di cavalli prende piede, ed effettivamente mi accorgo che alcune lettere, ogni tanto, accelerano la loro corsa numerica. La P, per esempio, ora sta facendo un giro veloce, sfiorando, forse,  il record della pista 😉

Qualcuno, esasperato dal caldo e dalla non-uscita della propria lettera, azzarda l’ipotesi auto-sarcastica ai limiti del masochismo psichico che l’uscita delle Lettere avviene “a Sorte”.

La gente ci ride sù.

Bella la gente di Palermo quando nelle attese snervanti, in file disordinate inizia a tirarsi sù il morale a colpi di battute. Mi ricorda lo Stadio, tutti schiacciati in file impossibili che diventavano imbuti in prossimità dei tornelli….

Amunì ‘ca accuminciò ‘a pairtita.…!!!”

A turno!

Do uno sguardo all’orologio, sono passate tre ore dal mio arrivo. In mezzo, tutto quello che avete letto, più un paio di passeggiate lunghe verso la zona del Luna Park, ora abbandonata e adibita in parte a punto Tamponi Drive-In >*

Passeggiate della memoria che per me, nato alla fine degli anni 60 del secolo scorso (mi fa una certa impressione scritta così), sono state un sentiero a ritroso sino agli anni in cui durante il periodo della Fiera del Mediterraneo (Maggio/Giugno) la RAI trasmetteva eccezionalmente sui suoi 2 canali alcuni Film in programmazione mattutina…….

Un evento straordinario per noi bambini dell’epoca (anni 70 …) e per la Rai la cui programmazione d’intrattenimento iniziava addirittura nel pomeriggio. E poi, tutte le andate in Fiera…… Da piccolissimo, da piccolo, da ragazzino, da grande, da papà……Praticamente una vita.

Mi guardo intorno, penso a quest’altra fiera nel quale sono immerso, quella della Pandemia da Covid, delle misure di contenimento, delle mascherine del distanziamento, dei vaccini, della corsa all’immunità, penso al gregge. Penso ai miei figli, al mondo in cui stanno vivendo. Do un occhiata al tabellone, ormai manca poco, e P procede bene. Guardo intorno a me, ancora, e vedo persone strette insieme come in autobus, senza distinzione di età, razza, patologia specifica e condizione clinica generale. Tutti un pò disidratati e assetati, visto il caldo e l’assenza di punti di ristoro. “Manco l’acqua gratis hanno previsto, solo un paio di macchinette a pagamento per migliaia di persone, al sole” – si lamenta un signore. Una bomba epidemiologica-penso io- e sono lì per vaccinarsi!! 

Paradossi da Covid…E sto per perdermi in questi ragionamenti virali quando il totalizzatore arriva a qualche numero prima del mio…..Tocca a me, seconda dose…arrivo!

E mentre mi incammino a passo felpato verso il corridoio di somministrazione, la voce di quello davanti arriva puntuale a darci la carica di energia giusta e di doveroso ottimismo: avanti, ‘ca su unnu pigghiamu oggi, ‘u covid, unnu pigghiamu ‘cchiù“.

E adesso, che il Gran Passo è fatto,  godiamoci il Green Pass >* 😉

P.G.R.

esseì>>> in >>>0pen>>Strange>>Days>>>*