In Nomen Veritas>* Il Dottor Cannazza e i Nuovi [ SUPER ] Cannabinoidi……….

Natural Born Healer

Mentre la Farmacologia MainStream annaspa sui Vaccini antiCovid, mentre gli Stati si scatenano in una nuova e Competitiva Corsa agli Armamenti (AntiVirali) e mentre i Sistemi Sanitari di interi paesi hanno mandato in “pausa” qualsiasi cura che non abbia a che fare con il VIRUS // con la Corona, la nostra amica Cannabis, invece, non smette distupefarci” !!

E non smette di fare il suo lavoro di “pianta della cura e della guarigione “, adempiendo alla propria missione di OMEOSTASI nei Sistemi Cellulari degli esseri umani, e non solo, di questo pianeta.

Era il dicembre del 2019, quando, il professor GiuseppeCannazza, cui dedichiamo il Titolo di questo articolo;), (ricercatore presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, consulente dell’OMS nel lungo processo di revisione dalla cannabis appena conclusosi all’ONU) pubblicava sul Journal of Natural Product prima, e sull’accreditata Scientific Reports subito dopo, la Scoperta di alcuni Cannabinoidi sino a quel momento sconosciuti:

Studiando nello specifico il CBD [Cannabidiolo] della FM2*, insieme al collega Livio Luongo, professore associato di Farmacologia presso l’Università di Napoli Luigi Vanvitelli, avevano isolato unavarianzamolecolare che , oltre a una piccola percentuale di cannabidivarina (CBDV), conteneva un altro cannabinoide convenzionalmente chiamato sino a quel momento >> CBDC4

.

Cannabinoide che , una volta identificato chimicamente, aveva permesso di battezzare 2 Nuovi Cannabinoidi dalle interessanti proprietà: il Cannabidibutol (CBDB) e il Tetraidrocannabutol, (THCB).

I cannabinoidi con la catena alchilica a 4 termini erano già stati ipotizzati, ma mai isolati e caratterizzati; noi ci siamo messi ad isolarli chimicamente, cioè a caratterizzarli, e poi li abbiamo ri-sintetizzati ex-novo e li abbiamo confrontati con quelli originali

-aveva dichiarato in un intervista il Prof. Cannazza-

aber , oltre ai derivati butilici, gli stessi ricercatori hanno anche identificato 2 nuovi fitocannabinoidi con una catena laterale a 7 atomi di Carbonio: il THCP und CBDP.
Questa la scoperta presentata, quasi in contemporanea, con la precedente, su Scientific Reports, del gruppo Nature.

Gli step che hanno portato all’identificazione, isolamento e caratterizzazione chimica dei derivati a 7 termini sono gli stessi dei precedenti. Anche i test farmacologici effettuati sono gli stessi. Ciò che cambia sono i risultati, in termini di affinità recettoriale e di attività farmacologica e le quantità ritrovate nella FM2, più basse dei precedenti.

Lo Studio ha mostrato che il THCP ha un’affinità per il CB1* 33 volte superiore al THC und 5-10 volte maggiore per il CB2. Die docking molecolare ha confermato l’alta affinità per il CB1, in quanto la catena a 7 atomi di C è in grado di massimizzare le interazioni nel sito recettoriale.

Anche i risultati della tetrade si sono rivelati sorprendenti: il THCP ha infatti confermato la sua attività cannabimimetica riuscendo ad essere efficace in tutti e 4 i test, a dosi 4-5 volte minori rispetto al THC che è il fitocannabinoide più potente isolato nella Cannabis fino a prima dell’identificazione del THCP.

E Adesso ci Risiamo: grazie anche alla maggiore libertà di ricerca in tema di Cannabinoidi, determinata dalla decisione dell’O.N.U. che ha RICLASSIFICATO la Cannabis a livello Mondiale,

United States of Cannabis >*

i due, Luongo&Cannazza, quest’anno sono andati oltre con la scoperta del Cannabidiexolo (CBDH) und Tetraidrocannabiexolo (THCH).

A sentire Giuseppe Cannazza,“si tratta di una nuova classe di cannabinoidi ed è estremamente interessante perché sono sostanze che venivano confuse con un altro composto organico (il metiletere) e questo servirà per fare chiarezza sulla composizione chimica della cannabis, un’operazione fondamentale per la medicina di domani”.

“La differenza tra la cannabis e le altre piante è che in queste ultime si trovano al massimo due o tre principi attivi utili all’uomo, mentre nella cannabis sono stati trovati tanti composti attivi farmacologicamente che possono essere utili in molte patologie diverse tra loro, in genere si parla di piante officinali, ma la Cannabis è una vera e propria officina di molecole utili.

È come fosse una piccola indstria che possiamo dirigere verso patologie specifiche, a seconda della composizione.

Ogni varietà ha una propria composizione chimica e ciascuna varietà potrebbe essere vantaggiosa per una determinata patologia.

È una vera e propria industria farmaceutica- VIVENTE (n.d.r.)- finalizzata a varie patologie”.

In questo senso la collaborazione tra il chimico – che studia la composizione di una data varietà – a quella del farmacologo, che invece ne analizza gli effetti, è fondamentale, aber l’orgoglio più grande è il fatto che queste scoperte siano state fatte grazie a fondi pubblici italiani in seguito alla vittoria di un bando da parte di un gruppo italiano, che con pochissime risorse, si sta affermando come uno tra i più attivi a livello internazionale, con scoperte che stanno rivoluzionando il settore dal punto di vista della ricerca e che potrebbero rivoluzionarlo dal punto di vista dell’applicazione medica. Insomma la storia continua , e come sempre sarà una

AMAZING STORY >*

EssEIfrom 0A Planet [with a lot of WeeD ;]

 

 

 

 

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