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– DEI DIRITTI E DELLE PENE – Brevi riflessioni nostrane su Giustizia, Sicurezza e Detenzione –

Bisognerebbe stare bene attenti quando si parla di “Sicurezza”. Bisognerebbe intendersi a fondo, in maniera completa.

Ci sono le “Leggi sulla Sicurezza”, che dovrebbero garantire sicurezza al cittadino e alla comunità. E poi c’è la Legge delle Leggi, quel filo di Diritto superiore che rimanda direttamente all’ordito della nostra Costituzione. Quel filo che dovrebbe garantire in maniera suprema che quelle leggi siano esse stesse sicure per i singoli e per le istituzioni stesse.

E non è una questione riservata ai fini giuristi, non è una roba da avvocati o da addetti al diritto. No, è qualcosa che riguarda tutti. Grandi e piccini. Ogni cittadino italiano.

Ed è una cosa che capirebbe anche una bambina, o un bambino, della Scuola Elementare:

“Sicurezza delle Leggi, Sicurezza dalle Leggi”.

C’E’ nella nostra Costituzione la formula precisa, tuttavia non definitiva, di un equilibrio, tra la “sicurezza” che si cerca di ottenere con l’esercizio delle Leggi e la “sicurezza” delle Leggi stesse, della loro corretta applicazione e attuazione concreta, regolata dal Principio Costituzionale superiore.

“La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”[ Art.27].

Occorre ricordarlo : E’ in questo EQUILIBRIO, per sua natura dinamico e soggetto a spinte, tensioni e continui spostamenti, che si gioca la vera partita dello Stato di Diritto.

In ballo c’è l’incolumità della Persona e la stessa vita del Principio di Diritto, l’integrità dell’edificio giurisdizionale nel suo insieme.

E’ una roba molto seria.

Lo capirebbe anche un bambino.

 

 

Da un lato c’è il rapporto tra il bene giuridico offeso, cioè il diritto leso, e la pena inflitta al reo dell’azione delittuosa.

Rubi la marmellata, rispondi male ai maestri, hai stracciato il libro?     Ecco che la mamma, e/o il papà, la maestra o il maestro, sono lì a ricordarti quale regola hai infranto, a spiegarti il perché il tuo comportamento non è corretto, a farti notare a chi hai arrecato danno  e a indicarti un modo migliore di agire anche attraverso l’uso di ammonizioni (rimproveri) e punizioni (note, assegnazione di compiti ecc.)

Dall’altro però c’è  il rapporto tra pena inflitta, spazio e tempo detentivo e il Diritto del condannato ad una detenzione che non sia contraria ai principi di umanità  e che implichi il carattere riabilitativo, rieducativo, della pena. 

Magari hai fatto anche cadere il barattolo che si è distrutto sul pavimento della cucina e si è sporcato tutto. Hai combinato un disastro: OK.                 Il rimprovero, l’ammonizione, sono inevitabili. Così come inevitabile appare una punizione: ” Hai esagerato, non toccherai più marmellata per un mese!!” O anche: “Guarda che hai combinato, ora mi aiuterai a pulire tutto e a rimettere le cose a posto!!

Ci sta!                                                                                                                                 Ma…, Papà, Mamma, l’insegnante, gli educatori, non possono esagerare nei rimproveri e/o nelle punizioni. Non possono e non devono superare un certo limite. In una parola non devono “abusare” del loro ruolo e del loro “compito” educativo. Perché esattamente come i più piccoli anche loro devono sottostare a delle regole ben precise. Anche loro hanno qualcuno che può “controllare” se svolgono bene i loro compiti.      In ogni caso, quindi, il rimprovero “deve” essere costruttivo,  non distruttivo e “non può” sfociare nella violenza psicologica, l’ammonizione le eventuali punizioni non devono prostrare, opprimere, mortificare, proprio perché DEVONO TENDERE alla riEducazione.

E anche per quanto riguarda gli adulti, le pene, i provvedimenti,  non devono essere afflittivi oltre la misura iscritta nella giusta relazione tra pena e azione delittuosa commessa e devono tendere , attraverso l’opera di rieducazione al massimo reinserimento sociale possibile. Coincidendo con questo il massimo grado di sicurezza sociale auspicabile.

Altrimenti, la dove il genitore o il maestro o l’educatore, o gli agenti di Publica Sicurezza o delle Forze dell’Ordine o della Polizia Penitenziaria, abusassero del ruolo che ricoprono e che gli viene affidato dalla Legge, superando alcuni precisi limiti di Diritto, sarebbero loro stessi, di fronte a quello stesso Diritto, a quella stessa Legge, giudicabili per le azioni compiute e si ritroverebbero inevitabilmente a risponderne sempre  davanti alla stessa Legge.

In Italia il Tribunale che esercita la Giurisdizione sulla Pena come è noto è il Tribunale di Sorveglianza *

Non si vuole entrare in questa sede in  questioni squisitamente tecniche, lo abbiamo detto, non è una questione riservata agli “addetti ai lavori”.

Quello su cui si vuole “brevemente” riflettere è che nell’ Ordinamento italiano esiste un Istituzione Giurisdizionale precisa a garantire che  la pena inflitta con la sentenza di condanna non rimanga qualcosa di immodificabile, ma che nel corso della sua esecuzione possa andare soggetta ad attenuazioni e modifiche di carattere quantitativo e qualitativo, nella prospettiva della migliore attuazione del principio del reinserimento sociale; la “separatezza” del carcere, la pena detentiva, il luogo e il tempo dell’espiazione di quella pena, non devono costituire elementi controproducenti rispetto al fine superiore della rieducazione e del reinserimento sociale del condannato; tale “separatezza” può e  deve essere mitigata attraverso strumenti che realizzando adeguati contatti con l’esterno, realizzino il principio di equilibrio tra punizione e rieducazione indicati  nel nostro ordinamento Penale.

Infatti, lo capirebbe anche un bambino, la pena detentiva fine a sé stessa,  utilizzata quale risposta generale, univoca  e indifferenziata al reato, non farebbe altro che moltiplicare esponenzialmente il campo di “insicurezza”,  creando criminalità anziché prevenirla.

Se invece la pena, e quindi la detenzione, deve rieducare e reinserire, allora la rieducazione e il reinserimento non possono avvenire soltanto nel carcere: occorrono aperture rispetto al mondo esterno e contatti con la rete di comunità esterna. Occorre tenere in Equilibrio l’istanza punitiva e l’istanza riabilitativa. Per la Sicurezza di Tutti…….

Il Giusto Equilibrio.

Quando questa equazione tra forze che hanno potenzialmente un valore contrastante, istanza retributiva-punitivo-afflittiva e istanza rieducativa -riabilitativa, viene svolta dalle istituzioni, e dalle persone che ne ricoprono i ruoli, in maniera costituzionalmente corretta , allora l’architettura del Diritto regge e protegge ognuno dai pericoli, dalle insidie, dai danni e dagli attacchi che ognuno potrebbe ricevere muovendosi in un territorio selvaggio non regolato da alcuna norma  se non quella delle leggi della natura, tra cui la più famosa è quella  che il più forte si nutre del più debole. 

Ma, la dove questo bilanciamento di istanze va in crisi, si assiste, per quanto riguarda la struttura del nostro ordinamento penale, ad  un collasso drammatico: il tetto (le Leggi sulla e per la Sicurezza), che dovrebbe proteggere e tenere “al sicuro”, crolla addosso a chi è sotto di lui. Letteralmente frana su quello spazio di Diritto che avrebbe dovuto difendere. Il filo di Diritto superiore si spezza e dei Principi Costituzionali rimangono macerie.

Sorvegliare il Punire

Come nell’Istituto Penale Minorile “Cesare Beccaria” di Milano dove si è in questi giorni si è ampliata l’indagine sulle violenze e maltrattamenti commessi da alcuni agenti di polizia penitenziaria ai danni dei ragazzi detenuti tra il 2021 e il 2024.  DOVE Sembra emergere un “sistema endemico di violenza”, coperto da dirigenti e personale sanitario. Gli indagati sono saliti da 42 a 51, tra cui agenti, comandanti, due ex direttrici, un’ex vicedirettrice e medici che avrebbero falsificato referti. Le violenze, spesso in zone senza telecamere, includevano pestaggi, minacce e isolamento punitivo.

Nella fase preliminare in cui si trova, l’indagine sta facendo luce su una serie di abusi che riguarderebbero 33 giovani vittime in un contesto di complicità, connivenze istituzionali e  radicata omertà in un istituto nato specificatamente per la rieducazione…

Ma…on è interessante in questa sede fare cronaca giudiziaria. Quello che può essere interessante per tutti è riflettere ancora una volta sul rapporto tra reato commesso e pena inflitta. E sulla relazione tra pena detentiva, diritti del condannato e compito rieducativo.

Riflettere su come, nel Sistema Giustizia, tenere pulita la Stanza del Diritto sia interesse di tutti. 

Disinquinare, disintossicare il luogo ed il tempo della detenzione dalle carenze e dalle disfunzioni istituzionali, dagli abusi, dalla tendenza fuorviante a riconoscere nella pena il solo elemento afflittivo, può rappresentare il solo modo per “produrre autentica sicurezza sociale”.

Perché solo allora il luogo e il tempo della detenzione potranno diventare, non solo tempo e luogo della separazione, dell’esclusione e dell’espiazione, ma luogo e tempo di revisione, di rielaborazione, di riparazione di ri-attraversamento e di recupero. La pena quindi come percorso, spesso complesso, articolato, difficile, di ri-educazione o addirittura di ri-costruzione del sé.

Un sé recuperato alla società e al suo sistema di regole e di leggi. Che poi rappresenta il bene giuridico superiore cui tende la nostra Costituzione, il nostro Ordinamento Penitenziario.                                      E che dovrebbe essere anche l’obiettivo primario dal punto di vista della sicurezza. Ciò che dovrebbe manifestare il reale stato di salute del Sistema Giustizia ed il suo livello di Sicurezza.

In caso contrario i luoghi della detenzione e dell’esecuzione della pena, gli istituti penitenziari e i dispositivi di sicurezza diventano insicuri. Per tutti e per il sistema stesso.

Così come succede quando certe leggi particolarmente repressive o punitive saturano e inquinano il campo giurisdizionale sovraccaricando il sistema penale e mandando al collasso il nostro sistema penitenziario…….

Ma qui, per la verità, siamo già oltre il campo di queste “brevi riflessioni”, qui entriamo in una storia ancora più lunga. Una storia in cui bisognerebbe riflettere sul rapporto tra Istituzione, Proibizione, Devianza, Politiche di Prevenzione e concezioni della Punizione.

Forse una storia complessa, ma certo anche questa condivisibile con Grandi e Piccini >*                                                                      

s.i. 9/11/25

 

 

 

 

 

 

 

 

Per Dovere di Cittadinanza / Drag0nAir >> S 1 E 1 “Discorso al Senato” <<

Mancava solo l’Odore di Incenso………………….

MA per il resto la partecipazione collettiva lo

ha reso un Evento Mistico e, fortemente, Trascendentale.

Avete presente la storiella dell’uomo con la pistola che incontra un uomo col fucile? Bene, nel primo Episodio della nuova Serie Drag0nAir, il nostro ManDraghi, sembrava l’Uomo con il Mitra. E tutti gli altri Gente con Pistole ad Acqua (sporca).

l’uomo col mitra…..

Archiviate le prime fioche voci di leggera delusione alla lettura della Lista dei Ministri del primo Governo ManDraghi >>>>>>>>> che sinteticamente riportiamo a seguire >>>>>>                                  [LEU: “ CHE Guevara non è nella lista dei Ministri come ci era stato promesso, ma la fiducia a Draghj non è in discussione e cercheremo di dare il nostro apporto”.

M5S romano: “ La non designazione di Francesco Totti a Ministro del Calcio e degli Stadi ha rischiato di creare una spaccatura non sanabile e un vulnus letale nell’effettiva portata dell’esecutivo nascente, ma dopo un serrato confronto è prevalsa la volontà di continuare a sostenere il governo della Responsabilità per amore del paese….“]

Forza 🇮🇹 Italia Milano: “Ornella Vanoni, come promesso al presidente Berlusconi, era pronta ad assumere la carica di Ministro dello Spettacolo e della 🎶 Canzone, per puro dovere di Cittadinanza, ma le diverse scelte del Presidente Draghi , pur lasciandoci perplessi, non inficeranno, per scelta del Presidente Berlusconi, la fiducia promessa al Presidente  Mario Draghi”]

SI ENTRA UFFICIALMENTE NELLA PRIMA ERA DRAGONAIR >*

Il Discorso al Senato ha rappresentato un momento quasi RELIGIOSO, e, piccola gaffe su i numeri dei ricoverati in terapia intensiva a parte, l’afflato mistico con cui i Senatori e le Senatrici Italiane hanno seguito le parole del Premier, ricordava quello con cui i capi clan delle prime popolazioni vikinghe ascoltavano i discorsi di Olaf il Grande, detto il SANTO.

discorso al Senato

Un discorso di grande efficacia politica e comunicativa: un discorso che potrebbe essere sintetizzato in punti scalfibili su una tavola di granito. Primo :

siamo qui per l’Italia. Siamo qui per dovere di cittadinanza;

Secondo :

siamo qui in nome e per conto di quelli che verranno dopo, saranno loro i giudici cui dovremo rendere conto, loro che rimetteranno a noi i nostri debiti come noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori. Nessuno spazio per egoismi ed egotismi, nessuno spazio per calcoli di bottega, di partito o di cordata. Nessuno spazio per un potere che impiega il proprio tempo solo nel tentativo di mantenersi…..

Terzo :

è il momento della forza delle visioni ampie, non parcellizzate, delle prospettive includenti contro i grandi proclami inconcludenti. È il momento di tornare ad essere noi stessi, anzi di sprigionare il meglio che potremo essere. “Uscire dall’inganno di ciò che siamo, dall’olio di ciò che siamo stati e dalla negazione di ciò che potremmo essere”….

Quarto:

non c’è sovranità nell’isolamento . L’Italia è 💶 Europa, l’Europa è 🇮🇹 Italia……e qualsiasi cessione di sovranità, definita dalle proprie vulnerabilità locali, porta ad una acquisizione di sovranità più ampia e ad una più ampia appartenenza all’insieme EUROPA.

Quinto:

riforma tributaria, riforma del sistema produttivo, obiettivo Pianeta, e non solo Moneta.

5 Punti, in estrema sintesi, in circa 45 minuti di fluente scansione.

La metà dei  più famosi 10 Comandamenti che Mosè riportò dalla Montagna.

Perché i tempi cambiano e bisogna essere Sintetici.

E poi per il Primo Episodio della Saga, 5 punti come questi, sono già un Eternità……..>>* 

Prepariamoci a nuove avventure quindi, e ricordiamoci, come il PAPA’ faceva con il piccolo Mario, che : può capitare di perdere soldi, può capitare di perdere persino l’onore, ma non si deve mai permettere a sé stessi di perdere il CORAGGIO. Perché altrimenti si è perso TUTTO

Coraggio dunque, andiamo avanti >>*        E, con Coraggio, Staremo a vedere, cercando di non rimanere a guardare>>*

ESSEi’ from DragonEarth in 0nAir Planet >*

 

Quel Tipo Contromano in Autostrada::::..Intasamenti Democratici, Ingorghi Psico-Sociali e Crisi Profonda della Politica.

E’ vero a prima vista sembrerebbe proprio la famosa storiella del tizio che imbocca contromano l’autostrada e, mentre avanza,  continua a domandarsi come mai tutti quei pazzi vanno controsenso…

Della storiella solitamente  non si  racconta il finale, perché Il finale è proprio quello: il corto circuito, stradale e di senso, tra il piano di realtà del visionario (ubriaco?) automobilista e quello molto più ampio e condiviso di tutti gli altri automobilisti che procedono nella direzione opposta e che si suppone sia quella giusta.  Non c’è neanche nessun riferimento alla segnaletica stradale, alle ipotesi di reato e alle  sanzioni, alcune delle quali molto gravi, cui andrebbe incontro il bizzarro conducente.

La cronaca però ci restituisce la verità di alcune storie realmente accadute, in cui il “visionario” automobilista, il “salmone controcorrente”, veniva fermato, e salvato, dall’intervento della Stradale.

Nel nostro caso non sappiamo ancora come andrà a finire. Ma alcune cose sono già evidenti:

Dopo quasi un anno di Lock Down Psico-Sociale , Economico e Politico, dopo la micidiale sequenza di Decreti Governativi, di vario tipo, misura e colore, che hanno costituito la liturgia* quotidiana dell’italica popolazione〈Isole Comprese〉, la stragrande maggioranza degli adulti, aventi diritto, di questo paese, era in coda a seguire la Station_Wagon del Presidente del Consiglio Giuseppe (I) Conte che ha guidato il corteo governativo a stretto contatto con il Camper Medico dell’ex onomatopeico Ministro della Sanità SPERANZA e le Panda di tutti i colori del Partito Democratico 〈non scriviamo P.D. perché potrebbe sembrare l’acronimo della bestemmia monoteista più antica del mondo!〉.

Certo c’erano anche le macchine gialle del Momento 5 Stelle, con la decappottabile, sfoderabile e double face di DiMaio in bella vista.

Ma era lui, (il) Conte Giuseppe (I) a guidare, tramite i molti pulsanti del volante della sua SW modificata ( con la dotazione dei Servizi Segreti incorporata, che neanche James Bond! …pace all’anima sua…), tutta la grande carovana del lungo serpentone della vita di milioni di cittadini italiani lungo il percorso di questi lunghi, lunghi mesi di pandemia. Una lunga coda………

Così quando all’orizzonte è apparso ancora una volta Matteo Renzi, con la sua SMART Azzurra (con lo Scudetto Tricolore) targata ItaliaViva, e a tutta velocità è avanzato, a colpi di questioni di Principio, in direzione opposta a quella del senso di Marcia Generale,  verso l’ineluttabile punto di impatto ( ovvero l’apertura di una Crisi di Governo), è probabile che almeno una trentina di milioni di Italiane e di italiani, tra i 47 milioni e passa di aventi diritto, anche dall’estero, abbiano avuto un solo pensiero:

” Minchia (…!)*, ci  risiamo. 

Lo sta rifacendo. Sempre lui…

E’ sempre lui.

Ma chi si crede di essere? lui e il suo 4 %, lui e le sue smanie di Rottamazione e di Riforma della Costituzione, lui e le sue manovre, i suoi colleghi dai parenti eccellenti. Lui: lo “sconza gioco” se non vince. Lui, il tizio contromano……

NoWAY?

“Chi si crede di essere?”

Ma che cosa ha in testa?!

Con la Pandemia in casa, con il disastro economico in corso, con il recovery fund plan tutto da scrivere…..e con l’emergenza sanitaria, con i populismi che avanzano e con la Destra che aspetta e che si lecca i baffi……

Ma che cosa ha in testa? Chi si crede di essere?

chi si crede di essere?!

Eppure chi si credeva di essere il vulcanico Matteo R. dovevano pur ben saperlo i compagni del PartitoDemocratico*, che per tante stagioni gli hanno affidato il comando dell’ex gioiosa macchina da guerra, con tributi di fedeltà che nemmeno al Capitano Flint erano tributati dai suoi…..

E dovevano ben saperlo gli alleati 5 stelle, quelli pronti a seguirlo in una sorta di auto-arrembaggio al Galeone del Governo Giallo-Verde e del Nostromo Nero  e Ministro dell’Inferno Matteo S., pretendente al Comando Assoluto.

Era stato proprio lui, il Tizio contro Mano, a suonare l’Allarme contro l’altro Matteo, quello cattivo, e contro le sue smanie sovraniste e le sue ambizioni di pieni poteri. Lui a proporre una alleanza visionaria pur di frenare l’avanzata della destra. Lui a lanciare l’idea di una Lega anti Lega proprio agli acerrimi nemici 5 stelle. Lui, di fatto, a varare il Conte Bis……..

Ricordiamo quel momento. Perché per la prima volta da che ricordiamo ci trovammo d’accordo, anzi di più, in ecosintonia con il famigerato Matteo R.

Non capita spesso qui su 0nAir Planet.

Non era mai capitato da che memoria e coscienza ci assiste……

Eppure….

Segui l’idea, -diciamo qui- e non la persona. E l’idea era giusta, anzi indispensabile in quel momento. 

E tutti a dire : ” si, però, lui è un gran furbone, così rientra nel gioco di governo e di potere…..”

Si, però l’idea è giusta…….

Poi il Conte Bis è andato, ha provato a camminare, ma era chiaro che i primi passi, lunghi mesi anche quelli, non potevano che disegnare un percorso di ri-attraversamento delle malefatte dell’ex alleato, ex ministro dell’interno, ex leader del governo Giallo/Verde Matteo S.

E poi, tanto nulla, a parte un discutibile reddito di cittadinanza e una rivedibile riforma della giustizia. Nulla, condito dal niente politico, culturale, progettuale. La sostanza del niente condita da una abbondante spruzzata di IDEALE, fornita dalla storia dell’avvocato del popolo che è devoto a Padre Pio e che si ritrova da un giorno all’altro, per chissà quale mistica dinamica trascendentale a diventare Presidente del Consiglio della sedicente VII Economia Mondiale. E che ha mandato a cagare Matteo S. in mondo visione in un discorso che rimarrà nella storia dei discorsi e delle mandate a cagare in mondo visione di tutti i tempi.

Troppo bello per essere vero. 

Troppo vero dunque per non essere bello(?!).

E quindi tutti, anche gli antagonisti professionisti, quelli a sinistra della sinistra della sinistra, i difensori del popolo con pedigree immacolato, quelli del pensiero laico, gli intellettuali critici, gli scettici, i militanti dell’Italia vera Siamo Noi, tutti, a seguirlo, anche quando, sul nulla che dicevamo prima e sul governo che lo produceva, pioveva dal cielo la questione del Corona Virus…….

 

…l’idea giusta

Tutti a seguirlo DPCM dopo DPCM, discorso dopo discorso, Zona rossa dopo Zona rossa, Lock-Down after Lock-Down….

Molto Down….E molto, ma molto, Lock…….

Sino allo stravolgimento sostanziale, per come la vediamo noi, della sostanza del dettato costituzionale del nostro paese. Sino alla trasformazione dell’alto Ufficio di Responsabilità’ Istituzionale contenuto nel suo ruolo , in un momento oggettivamente delicatissimo, in una pantomima mediatica da preside di una scuola media che vuole fare il simpatico con i ragazzi.

Dobbiamo sorvolare sul dettaglio di tutte le riflessioni, anche tecniche, sull’inconsistenza e sull’inadeguatezza dell’operato di questo governo durante questa Pandemia Virale, perché ci preme tornare al finale della nostra storiella, e a dirla tutta perché dobbiamo ancora cenare e si è fatta una certa;). Ma, mentre scorrono i dati sul voto di fiducia al Senato, una cosa vogliamo farla notare: oggi nel suo discorso al Senato, il buon Conte, tra i vari punti della sua apologia ha fatto riferimento al carico di dovere governare un momento in cui i cittadini hanno dovuto confrontarsi con “paure primordiali”, angosce di altri tempi, con il rischio della vita…..

Ebbene proprio quello c’è sembrato il limite più grave di questo esecutivo. Indipendentemente da come andrà a finire. Quello di avere fallito prima di tutto nella Comunicazione inerente alla dignità di quella stessa Vita che le persone hanno iniziato a sentire a rischio……

Di avere fallito nel riuscire a trasmettere quella forza di cui la gente aveva bisogno, quella stessa forza che la gente cui appartiene ha delegato ai propri rappresentanti e all’esecutivo che ne è l’espressione. Quella stessa forza che è l’anima della nostra Costituzione e che è….

…l’idea giusta

la Sostanza della Politica. La stessa Politica, in nome della quale (almeno a parole),  il famoso “tipo contro mano” ha attaccato il corteo governativo………

 

Lo stesso Principio in virtù del quale, indipendentemente da come andrà a finire, ci troviamo in sintonia con chi dice non basta essere meno peggio degli altri e guidare prudentemente e magari onestamente nella direzione verso cui guarda la maggioranza, non basta suonare il clacson per radunare le mandrie. Ci vuole un progetto più ampio, ci vogliono visioni più estese di quelle di una mistica personale, ancorché genuina. 

E per concludere la nostra storia: siamo sicuri che il pericolo più grave sia il “solito tipo contro mano….” ? Cosa succederebbe se osservando con attenzione l’ambivalente segnaletica stradale ci si accorgesse che ad essere nella direzione “errata” fossero i mille e non l’uno?

Colpo di scena?

Cosa penseremmo se poi allargando l’inquadratura sull’autostrada ci rendessimo conto che c’è stata una “deviazione sbagliata” chilometri e chilometri prima?!

Ancora non lo sappiamo, però forse è il caso di cercare lo svincolo più vicino e dare una buona occhiata alle carte stradali, e tramite un attenta verifica, anche elettorale, riconcepire un nuovo percorso……

L’idea sembra giusta.

Con buona pace del Covid naturalmente………

E allora stavolta non sarà la Polstrada a salvare l’ubriaco in controsenso da una fine disastrosa, ma forse sarà proprio lui, l’uomo al volante, contromano a risvegliare un pò tutti dai postumi di una sbornia da VIRUS che ha ubriacato anche troppo la nostra, in fondo giovane, DEMOCRAZIA.

E poi, chi lo sa?, forse non tutti i Matteo vengono per nuocere…..;)

ℑ esseí from 0nair Planet 

 

 

 

 

 

19 Dicembre 2019: Amanti della Cannabis, Segnatevi Questa Data!

A quanto pare l’aria di Natale, quest’anno, ha portato a qualcuno una buona dose di coraggio e di determinazione per iniziare a sanare una delle piaghe più infette del nostro ordinamento penale: la L.309/90>*

Ancora una volta, dove la Politica non osa e dove non arriva la forza dei Movimenti Civili, arriva la nostra Costituzione a salvarci attraverso una Giurisprudenza moderna e democratica……

E così c’hanno pensato le Sezioni unite penali della Cassazione nell’udienza del 19 dicembre scorso, chiamata a esprimersi su un ricorso presentato il 21 ottobre, a decidere che Coltivare Cannabis in casa, se le piante sono poche e per uso personale, non è reato, sancendo, attraverso quanto deliberato Giovedì 19 Dicembre 2019, che:

non configurano reato “le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, che, per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell’ambito del mercato deglistupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore”. 

Viene dunque sostenuta, in maniera unitaria,  la tesi per cui il bene giuridico della salute pubblica non viene in alcun modo pregiudicato o messo in pericolo dal singolo assuntore che decide di coltivare per se’ qualche piantina, e quindi  non costituirà più reato coltivare in minime quantità la cannabis in casa.

La Corte costituzionale che già in passato era intervenuta più volte sul tema, aveva sin qui sposato una linea rigorosa, basata su un semplice principio: la coltivazione di cannabis è sempre reato, a prescindere dal numero di piantine e dal principio attivo ritrovato dalle autorità e anche se la coltivazione avviene per uso personale.

Si affermava che “la condotta di coltivazione di piante da cui sono estraibili i principi attivi di sostanze stupefacenti” potesse “valutarsi come ‘pericolosa’, ossia idonea ad attentare al bene della salute dei singoli per il solo fatto di arricchire la provvista esistente di materia prima e quindi di creare potenzialmente più occasioni di spaccio di droga”.

E questo orientamento, tranne qualche sentenza isolata e “controcorrente” come quella del 2011, dove si affermava che una sola pianta di cannabis non può essere considerata ‘offensiva’ dato che “non è idonea a porre in pericolo il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica” , ha sin qui prodotto una giurisprudenza bloccata sull’assioma proibizionista, peraltro perfettamente sposato dalla linea della Consulta che con la decisione del 9 marzo 2016 aveva tirato il cappio al riconoscimento del Diritto di Coltivazione di Cannabis per Uso Personale.

Ora il cambio di rotta sembra evidente, e se non c’è proprio un ribaltamento del principio di colpa proibizionista, almeno ci pare di intravedere un punto di svolta nel lungo cammino della Liberazione del Principio (attivo!) negato (leggi THC).

E adesso, in questi giorni di pranzi di festa e di cene natalizie, dopo avere gustato l’antipasto della massima provvisoria emessa dalla Corte dopo l’udienza del 19 dicembre, attendiamo “sens’ansia & senza stress” le motivazioni della pronuncia, per potere, magari, brindare, insieme all’anno che verrà, anche al Tempo Nuovo del Diritto di Cannabis in Italia.

esseì from 0nAir Planet >*

 

 

Online il NumeroCinque*>Rivelazione

I n  v i s t a  d e l l ‘ u s c i t a  del NumeroSette che segna un nuovo ciclo editoriale e inaugura la nuova versione di OnAir, pubblichiamo online il pdf integrale NumeroCinque*>Rivelazione
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RIVELAZIONE_Pagine 1-41
RIVELAZIONE_Pagine 42-64
RIVELAZIONE_Pagine 65-84

 

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Uscito nel 2016 e disponibile anche online il NumeroQuattro*>Il Seme Giusto

A t t u a l m e n t e   i n   D i s t r i b u z i o n e   i n   E d i c o l a (by AENNE PRESS DISTRIBUTORE) e nei GROW-SHOP (by I-grow DISTRIBUTOR)  IL NUMERO QUATTRO di OnAir “IL SEME GIUSTO” al nuovo prezzo straordinario e politico di 0,99 cent dedicato ai Semi di Cannabis (indica, Ruderalis, Sativa) e alle Piante che ne derivano, preziosissima risorse per moltissimi utilizzi, soprattutto quello MEDICO. 
In questo numero anche:
La Carta dei Diritti 
La ricetta del Rick Simpson Oil
L’impresa di Paradise Seeds in Cile
report su “A che punto è la Notte?” 
e interventi dell’Avv. Carlo Alberto Zaina, Mario Capanna, Marcello Baraghini & Tante Visioni Alternative dell’Essere
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A CHE PUNTO E’ LA NOTTE? Palermo>*12|12|15

I n c o n t r o / d i b a t t i t o  s u l  Tramonto del Proibizionismo e sul Diritto di Cannabis in Italia e video presentazione del Medical Cannabis Bike Tour e della prossima edizione del 2016.
Ad un anno dalla nascita di OnAir e a sei mesi dalla presentazione della nuova Legge sulla Cannabis ad opera dell’Intergruppo Parlamentare,con un occhio agli scenari internazionali, al modello dei Cannabis Social Club ed alle potenzialità industriali della coltura di Canapa/Cannabis in Sicilia,prospettate nel Progetto CA.T.A.R.SI. (Canapa Alimentare e Tessile Risorsa Sicilia).
Teatro Garibaldi alla Kalsa di Palermo
“A CHE PUNTO E’ LA NOTTE?”
P R O G R A M M A
E’ previsto l’intervento di esperti del settore, associazioni, imprese di categoria, avvocati, medici, pazienti in cura con la Cannabis, parlamentari, botanici, coltivatori, psicologi, giornalisti, scrittori, attivisti e semplici cittadini interessati a saperne di più su questa straordinaria pianta. Il punto che si tratterà sarà quello del diritto italiano che da anni non acquisisce le nuove prove scientifiche sulla natura della cannabis e dei cannabinoidi e che continua ad assimilare la cannabis alle sostanze stupefacenti nonostante le indicazioni della comunità scientifica internazionale, della comunità europea e persino dell’Oms e dell’Onu. Nel corso della serata verrà inoltre presentato il progetto Medical Cannabis Bike Tour Foundation, un’organizzazione no-profit che raccoglie fondi per la ricerca sulla cannabis medica.
Il tour 2015 ha raccolto oltre 100.000 euro grazie alla sponsorizzazione di aziende del settore e sta conducendo una campagna di crowdfunding attraverso Walacea. Negli ultimi tre anni, il MCBT ha raccolto oltre 250.000 euro per la ricerca sulla cannabis e le sue qualità anti-cancro percepite, ed è stato documentato un rallentamento della crescita del tumore e l’uccisione delle cellule tumorali. Dopo una breve storia della fondazione e delle edizioni precedenti e la visione di video del MCBT, verrà lanciata la nuova edizione del 2016 con la raccolta di eventuali adesioni e sponsor. Infine si discuterà delle prospettive di una filiera della canapa e della cannabis medicale sul territorio siciliano, con la presenza di autorità e di associazioni di categoria. Alcuni degli ospiti e delle associazioni presenti: Mario Capanna, Gaspare Nuccio, Alberto Mangano, Giuseppe Nicosia, Avv. Carlo Alberto Zaina, Alex Raudino, Nino Caleca, Massi Derviso, ASCIA, FREE WEED, Canapa Info Point, Associazione Cannabis Cura Sicilia, MCBT…
Chiusura di serata con after-party presso l’associazione I Candelai.

A che punto è la notte_after party